Sono passati quattro mesi (29 giugno 2020) dall’assassinio del più famoso cantante dell’Etiopia, Hachalu Hundessa[1]. Aveva solo 34 anni, era la “voce del popolo Oromo”[2], il gruppo etnico più numeroso dell’Etiopia, ma soggiogato dagli abissini e, quindi, sfruttato e marginalizzato[3]. Hundessa cantava la rivolta: “Do not wait
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