Sono più di due milioni. L’esercito più grande che il mondo abbia mai visto. Non difendono la propria patria, ma sono soldati in affitto, la maggior parte dei quali serve nell’Africa a sud dell’Equatore (l’Africa nera, o sub-sahariana), nel Medio Oriente, o come truppa speciale al soldo
Read more →Archivio per la categoria IBI World UK
Vivere nella terra più ricca del mondo non è una benedizione, ma un inferno. Da oltre due secoli, lo sfruttamento dell’area dell’Africa Centrale che si affaccia sulle due rive del Fiume Congo, è l’obiettivo di violenze inenarrabili, accordi internazionali che considerano lo sterminio di migliaia di persone
Read more →Un brutto palazzo di uffici al civico 1 di Bulevardul Republicii, una via periferica di Baia Mare, nel Maramureș, più sperduto e selvaggio della Transilvania… 100’000 anime a 30 km dall’Ucraina ed a 45 km dall’Ungheria, ad oltre 600 km da Bucarest: qui, dove nessuno avrebbe mai
Read more →Sono passati quattro mesi (29 giugno 2020) dall’assassinio del più famoso cantante dell’Etiopia, Hachalu Hundessa[1]. Aveva solo 34 anni, era la “voce del popolo Oromo”[2], il gruppo etnico più numeroso dell’Etiopia, ma soggiogato dagli abissini e, quindi, sfruttato e marginalizzato[3]. Hundessa cantava la rivolta: “Do not wait
Read more →Mendicanti cercano di imporcele per strada, in tutte le grandi città d’Europa cresce il numero di bancarelle improvvisate di fiori, aperte notte e giorno, che col tempo diventano veri e propri negozi. Non ce ne accorgiamo, ma mentre il mercato ufficiale delle rose, che passa per i
Read more →Una terribile immagine dell’Africa. Oggi. Un guerriero venuto da un altro mondo, metà astronauta, metà incubo della fantascienza. È la foto di uno dei mercenari pagati dalla Acacia Mining[1] per sottomettere, a qualunque prezzo, gli operai delle miniere di North-Mara in Tanzania. Per fare in modo che
Read more →Fino al 2017, l’Italia e la Germania esportavano in Iran beni e servizi per circa 2,6 miliardi di Euro (l’Italia) e 1,5 miliardi di Euro (la Germania)[1]. Questo perché, a partire dalla stipula del Trattato chiamato “Joint Comprehensive Plan of Action”, firmato dall’Unione Europea, la Cina e
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